
Per molti espatriati, pericoli legati al clima, instabilità politica, conflitti armati e disordini civili non sono semplici titoli di giornale. Chi vive in Paesi ad alto rischio affronta queste realtà ogni giorno: influenzano le abitudini quotidiane, le decisioni immediate e persino i progetti a lungo termine. Come riescono ad adattarsi a questa tensione costante?
Situazioni ad alto rischio: che ruolo hanno le ambasciate e le autorità locali?
Durante le emergenze, le ambasciate e i servizi consolari svolgono un ruolo fondamentale nell'informare, assistere e coordinare eventuali rimpatri. Mantengono costantemente aggiornati i propri cittadini e le loro famiglie sulla situazione locale e, quando necessario, organizzano operazioni di evacuazione. Le ambasciate aiutano inoltre i connazionali ad accedere ai servizi sanitari locali o a trovare medici che parlino la loro lingua.
Le ambasciate svolgono anche il ruolo di intermediari tra i propri cittadini e il Paese ospitante. Di solito consigliano di seguire le indicazioni delle autorità locali, ad esempio in caso di terremoto o di altre emergenze. Come in ogni nazione, anche il Paese ospitante è responsabile della sicurezza di tutte le persone presenti sul suo territorio, non solo dei propri cittadini. Le autorità locali sono spesso le più qualificate per fornire istruzioni precise, come l'individuazione delle zone di evacuazione o la posizione dei rifugi di emergenza.
Segui i consigli ufficiali del tuo Paese
La maggior parte dei governi pubblica valutazioni ufficiali sui rischi nei diversi Paesi del mondo. Tra questi figurano Stati Uniti, Regno Unito, Australia e Hong Kong. Il Canada, ad esempio, utilizza un sistema di classificazione dei rischi chiaro e di facile consultazione. I viaggi verso Paesi colpiti da guerre o da gravi instabilità politiche sono fortemente sconsigliati. Queste zone “rosse” includono Ucraina, Iran, Iraq, Sudan del Sud, Russia, Yemen, Myanmar, Repubblica Centrafricana e Mali.
Le aree “arancioni”, come Nigeria e Pakistan, sono quelle in cui è sconsigliato viaggiare se non per motivi essenziali, a causa di disordini imprevedibili o di condizioni climatiche difficili. I Paesi classificati come “gialli” richiedono invece maggiore prudenza. Tra questi rientrano Vietnam, Cile, Bahrain, Sudafrica, Francia e Danimarca, dove i rischi possono includere terrorismo, tensioni politiche o criminalità. I Paesi senza avvisi specifici vengono considerati “sicuri” (come Islanda, Giappone e Stati Uniti).
Prima di valutare un trasferimento all'estero è fortemente raccomandato consultare sempre gli avvisi di viaggio ufficiali del proprio governo. Non è prudente basarsi esclusivamente sui social media o sui racconti di espatriati avventurosi.
Evitare la detenzione arbitraria
I governi invitano i propri cittadini a mantenere la massima prudenza. Gli espatriati che vivono già in Paesi instabili devono attenersi scrupolosamente alle linee guida ufficiali. A chi invece sta pianificando un trasferimento è fortemente consigliato di evitare destinazioni colpite da conflitti o gravi instabilità. Le tensioni persistenti in Medio Oriente hanno accentuato queste preoccupazioni. Le autorità europee, in particolare, sconsigliano vivamente qualsiasi viaggio verso l'Iran, segnalando il rischio di detenzioni arbitrarie utilizzate come strumento di pressione politica.
Diversi cittadini occidentali - tra cui britannici, tedeschi, svedesi e francesi - sono attualmente detenuti in Iran. L'episodio più recente riguarda un giovane turista francese scomparso il 16 giugno durante un viaggio in bicicletta intorno al mondo. Il 10 luglio, le autorità iraniane hanno confermato la sua detenzione per un'“infrazione” non specificata. Le autorità francesi ammettono che, nonostante i ripetuti avvertimenti, alcuni connazionali continuano a recarsi in Iran. Il governo iraniano ha ammesso di aver detenuto arbitrariamente diversi cittadini europei. Secondo le autorità dell'UE, queste detenzioni sembrano avere motivazioni politiche e colpiscono principalmente cittadini occidentali.
Vivere in una zona ad alto rischio: cosa fare e cosa evitare
Gli espatriati che si trovano in ambienti instabili devono rimanere vigili e pronti ad affrontare le emergenze. Il primo passo è registrarsi presso i servizi consolari del proprio Paese, così da consentire alle autorità di contattarli in caso di necessità. La maggior parte dei governi fornisce linee guida di sicurezza simili, che si suddividono in alcune categorie fondamentali:
Rimani informato
- Controlla regolarmente gli aggiornamenti forniti dall'ambasciata del tuo Paese.
- Preparati a evacuare immediatamente se il tuo governo dovesse richiederlo.
- Segui le notizie locali e gli avvisi di sicurezza emessi dalle autorità del Paese ospitante.
- Verifica che la tua assicurazione di viaggio copra situazioni di crisi.
Proteggi i tuoi beni personali
- Conserva copie digitali e cartacee dei documenti più importanti in un luogo sicuro.
- Condividi copie di backup con una persona di fiducia.
- Utilizza caricabatterie solari per restare connesso anche in caso di blackout.
- Evita di portare con te oggetti di valore e tieni sempre al sicuro i tuoi effetti personali.
Spostati con prudenza
- Porta sempre con te un documento di identità valido.
- Riduci al minimo gli spostamenti, soprattutto nelle aree con alto tasso di criminalità o instabili.
- Evita raduni pubblici e manifestazioni.
- Non andare in luoghi isolati.
- Non uscire da solo dopo il tramonto.
- Rispetta eventuali coprifuoco o restrizioni sui movimenti imposte dalle autorità locali.
Vesti e comportati in modo appropriato
- Rispetta le usanze locali, compresi eventuali codici di abbigliamento.
- Se sei in coppia, evita effusioni in pubblico o comportamenti considerati inappropriati secondo la cultura locale.
- Mantieni un atteggiamento discreto e mostra sempre rispetto negli spazi pubblici.
- Evita un comportamento eccessivamente informale o confidenziale con gli sconosciuti.
- Tieni sempre pronto un kit di emergenza.
Salute e sicurezza alimentare
- Tieni sempre con te i farmaci essenziali e, se sei in cura, verifica la disponibilità delle medicine nel Paese ospitante.
- Conserva scorte di emergenza di acqua potabile e alimenti a lunga conservazione.
- Fai attenzione alle bevande, in particolare agli alcolici, ed evita ciò che è gratuito, troppo economico o non sigillato.
- Non consumare mai sostanze vietate dalla legge locale, compresi determinati tipi di bevande alcoliche.
Attività ricreative
- Evita di scattare foto in luoghi pubblici, soprattutto nelle aree urbane.
- Non utilizzare mai droni, nemmeno in zone remote o disabitate.
- Non raccogliere oggetti trovati per strada, come conchiglie, perle o altri materiali.
- Non praticare attività ricreative poco comuni o non ben viste nel Paese ospitante.
Esprimere opinioni
- Evita di condividere opinioni politiche sui social media, anche in modo indiretto.
- Non criticare il governo locale in luoghi pubblici come taxi, autobus, negozi o sale d'attesa.
- Astieniti dal fare commenti che possano essere percepiti come irrispettosi nei confronti della politica, della cultura o delle tradizioni locali.
- In alcuni Paesi, gruppi di milizia o di sorveglianza monitorano le conversazioni pubbliche e segnalano i comportamenti ritenuti sospetti. Le libertà personali potrebbero non essere tutelate, anche nel caso di un intervento da parte del tuo Paese di origine.
Rischi climatici: quali precauzioni dovrebbero prendere gli espatriati?
Gli eventi recenti hanno evidenziato l'impatto sempre più forte del cambiamento climatico. A fine giugno, Europa e Stati Uniti hanno registrato ondate di calore estremo, con temperature superiori ai 40°C. In alcune zone dell'Asia, nell'aprile 2025, si sono superati i 50°C, mentre in Giappone il caldo anomalo continua a persistere. Queste condizioni hanno provocato incendi, siccità, morti premature e ingenti danni a case e infrastrutture.
I governi stanno diffondendo avvisi legati ai rischi climatici per informare i propri cittadini. I viaggiatori sono invitati a rinviare la partenza se la loro destinazione è interessata da eventi meteorologici pericolosi, come la stagione dei monsoni.
Gli espatriati che vivono già in aree ad alto rischio dovrebbero adottare le stesse precauzioni previste per altre emergenze: registrarsi presso la propria ambasciata, restare costantemente informati e rispettare tutte le normative locali.
Come gestire le emergenze vivendo all'estero
Il primo passo in qualsiasi emergenza è ottenere informazioni precise e reagire in base alla natura della crisi. Si tratta di un terremoto? Un tifone? Un conflitto armato? Un colpo di stato? La risposta più adatta dipenderà dalla situazione specifica.
In ogni caso, gli espatriati devono mantenere alta l'attenzione. Le autorità locali possono fornire istruzioni tramite altoparlanti, sirene, messaggi di testo, social media, televisione o altri canali di comunicazione.
Se ricevi l'ordine di rimanere in casa, segui le istruzioni alla lettera: scollega alcuni elettrodomestici, allontanati dalle finestre e, se possibile, spostati ai piani superiori. Tieni sempre pronto un kit di emergenza. Se hai bambini, assicurati che contenga anche pannolini, latte in polvere e omogeneizzati.
In caso di evacuazione, segui le indicazioni delle autorità competenti. Porta con te il kit di emergenza, gli oggetti indispensabili, i farmaci ed eventuali ricette mediche, e batterie di ricambio per i dispositivi elettronici. Resta sempre all'interno del perimetro di evacuazione stabilito.
L'importanza di un kit di emergenza
Pochi espatriati tengono in casa un kit di emergenza a portata di mano. Molti pensano che le catastrofi siano eventi improbabili o temono che il cibo possa scadere. In realtà, un kit di questo tipo è fondamentale, soprattutto quando ci si trasferisce in aree soggette a disastri naturali o instabilità politica.
Se non dovesse verificarsi alcuna emergenza, puoi tranquillamente utilizzare le scorte alimentari e ricostituirle man mano. Gli oggetti non alimentari, invece, vanno controllati regolarmente per assicurarsi che non siano scaduti o deteriorati. Ad esempio, i pannolini hanno in genere una durata di circa due anni dall'acquisto.
Tenere sempre pronto un kit di sopravvivenza dovrebbe diventare una normale abitudine per ogni espatriato.
Il supporto delle istituzioni italiane per la sicurezza degli espatriati
Per gli italiani che vivono all'estero, la sicurezza non è mai un aspetto da sottovalutare, soprattutto in Paesi caratterizzati da instabilità politica, conflitti o frequenti calamità naturali. In queste situazioni, le istituzioni italiane svolgono un ruolo cruciale nel proteggere e assistere i connazionali. Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), noto come Farnesina, coordina l'intera rete diplomatica e consolare, offrendo servizi di assistenza in caso di emergenze, incidenti gravi o catastrofi naturali. Attraverso le ambasciate e i consolati, la Farnesina può fornire informazioni tempestive, facilitare l'accesso a cure mediche, supportare le famiglie in difficoltà e, se necessario, organizzare operazioni di evacuazione o rimpatrio.
Un altro strumento fondamentale messo a disposizione dal MAECI è il portale Viaggiare Sicuri, che rappresenta la principale fonte ufficiale di informazioni aggiornate su condizioni di sicurezza, rischi sanitari e normative locali di oltre 200 Paesi. Il sito, gestito in collaborazione con l'Unità di Crisi della Farnesina, consente a chi risiede o viaggia all'estero di ricevere avvisi e raccomandazioni utili per prevenire situazioni di pericolo. Collegato a questo servizio è anche Dove Siamo nel Mondo, una piattaforma che permette agli italiani all'estero di registrare la propria presenza, facilitando eventuali interventi di assistenza durante emergenze internazionali.
In un contesto globale sempre più incerto, conoscere e utilizzare questi strumenti è essenziale per ogni espatriato italiano: significa avere un canale diretto con le istituzioni del proprio Paese, ricevere informazioni affidabili e, soprattutto, non trovarsi soli nei momenti di maggiore difficoltà.
Siti utili:
United States:
Canada:
France: ,
Australia:
United Kingdom:
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Fonti: