Menu
Cerca
Magazine
Cerca

Dove studiare all'estero se hai un budget limitato

jeune femme en cours
seventyfourimages/ Envato Elements
Scritto daAsaël Häzaqil 17 Settembre 2025

Il costo dell'università è spesso la barriera più grande per chi sogna di studiare all'estero. Alle restrizioni sempre più rigide sull'immigrazione si aggiunge l'incertezza economica, e così le mete più ambite dagli studenti internazionali risultano spesso anche le meno accessibili. Questo non significa che il progetto sia irrealizzabile: basta orientarsi verso destinazioni più convenienti. Ecco come.

Requisiti finanziari: le spese da considerare

Visto studentesco, disponibilità finanziaria, costo della vita… trasferirsi all'estero senza tenere conto di questi aspetti è impossibile Qui sotto trovi le principali voci di spesa, per aiutarti a confrontare meglio i diversi Paesi. Ovviamente la scelta della destinazione non si riduce al budget, anche se resta un fattore chiave.

Costo del visto per studenti

Il Giappone, la Germania, l'Italia, la Francia e la Polonia sono tra i Paesi con le tariffe più basse: in Giappone il visto costa in media appena 3.000 yen (circa 18 euro), in Italia parte da 50 euro (58 dollari), in Germania da 75 euro (87 dollari), in Polonia da 80 euro (93 dollari) e in Francia da 99 euro (115 dollari). Decisamente più alto è il costo del visto studentesco in Svezia, che può arrivare fino a 200 euro (230 dollari). Negli Stati Uniti tocca i 185 dollari, in Canada 150 dollari canadesi (108 dollari americani), in Finlandia 350 euro (407 dollari) e nel Regno Unito ben 490 sterline (660 dollari). In Australia il costo è letteralmente esploso: dal 1° luglio è salito a 2.000 dollari australiani (1.297 dollari americani). Nelle mete preferite dagli studenti stranieri - Australia, Canada, Stati Uniti e Regno Unito - l'aumento delle tariffe per il visto è ormai uno degli strumenti usati per limitare le iscrizioni di stuenti stranieri.

Tasse universitarie

In Messico, Vietnam, Repubblica Ceca e Malesia le spese di iscrizione sono tra le più basse. Le cifre indicate si riferiscono all'università pubblica, ma possono variare a seconda del livello di studi (laurea, master, dottorato), della facoltà scelta e dell'ateneo. In India le tasse partono da circa 500 dollari l'anno, mentre in Germania e in Argentina arrivano fino a 1.500 dollari. La Repubblica Ceca agevola gli espatriati che seguono corsi in lingua ceca: in questo caso non si pagano tasse universitarie. Per i programmi in inglese, invece, i costi vanno da 1.000 a 4.000 dollari l'anno. Si tratta di una fascia simile a quella del Vietnam (1.000–3.000 dollari), della Malesia (1.500–4.000 euro), del Messico (fino a 3.000 dollari) e dell'Ungheria (1.500–4.000 dollari l'anno).

Spese sanitarie e previdenza sociale nel Paese ospitante 

Per uno studente straniero, l'iscrizione al sistema di sicurezza sociale del Paese ospitante è spesso obbligatoria. Ogni Stato può decidere se renderla gratuita o a pagamento. Nel Regno Unito, ad esempio, la sovrattassa sanitaria è salita a 776 sterline per un anno (circa 1.050 dollari). In Australia ammonta a 478 dollari australiani l'anno (300 dollari). In altri Paesi, invece, i costi sono molto più bassi, se non addirittura inesistenti. In Giappone l'adesione al sistema sanitario nazionale (Kokuho / National Health Insurance) costa circa 24.000 yen all'anno (162 dollari). In Francia l'iscrizione alla sicurezza sociale è obbligatoria ma gratuita. In Canada la questione varia a seconda della provincia: in Alberta, British Columbia e Saskatchewan gli studenti stranieri hanno accesso al sistema sanitario pubblico locale, mentre nelle altre province devono sottoscrivere un'assicurazione privata.

Requisiti finanziari

E' possibile trovare un Paese che richieda meno di 10.000 dollari all'anno di fondi disponibili? La risposta è sì, puntando sulle nuove mete di accoglienza per studenti stranieri. La Repubblica Ceca è la più conveniente, con appena 1.600 dollari richiesti per un anno. In Polonia e in Cina la cifra è un po' più alta, ma resta comunque molto più vantaggiosa rispetto a Paesi come Australia o Stati Uniti. Per studiare in Polonia bisogna dimostrare di avere almeno 2.328 dollari all'anno, mentre in Cina la soglia è fissata a 2.500 dollari. Le somme richieste aumentano sensibilmente in Italia (6.635 dollari) e in Spagna (7.700 dollari). La Francia resta appena sotto il limite dei 10.000 dollari, con circa 9.080 dollari richiesti.

Costo della vita

Trovare casa, mangiare, spostarsi, usare internet… quali Paesi offrono il miglior rapporto qualità-prezzo? Anche qui nuove “città studentesche” si stanno facendo strada accanto ai giganti tradizionali dell'espatrio: Indonesia, Vietnam, Repubblica Ceca, Taiwan, Messico e Argentina.

In Messico, Sudafrica e Malesia il costo della vita si aggira in media tra i 400 e i 700 dollari al mese. In Indonesia è ancora più basso, tra i 250 e i 500 dollari, così come in Argentina, dove oscilla tra i 300 e i 600 dollari. A Taiwan la spesa è un po' più alta, ma resta competitiva, con una media tra i 500 e gli 800 dollari mensili. In Europa, Ungheria, Repubblica Ceca e Polonia figurano tra i Paesi più convenienti, con un costo che va da 460 a 800 dollari al mese. In Germania si sale a 930–1.200 dollari, ma resta comunque molto più accessibile rispetto al Regno Unito (1.200–1.900 dollari) o agli Stati Uniti (1.500–1.800 dollari al mese).

Studiare all'estero: come affrontare la questione economica?

Se i dati riportati finora riguardano i Paesi nel loro insieme, nella realtà è a livello di città e quartieri che si gioca la differenza. Anche in una grande metropoli è infatti possibile trovare un alloggio accessibile e ben posizionato. I prezzi possono variare anche in modo significativo a seconda della zona e dei servizi disponibili, come i trasporti o la presenza di negozi.

Naturalmente, l'aspetto economico non dovrebbe essere l'unico criterio nella scelta del Paese ospitante. Costi contenuti senza un reale interesse per la destinazione rischiano di rendere più difficile l'integrazione. Meglio puntare su un equilibrio, valutando anche altri elementi: i programmi di studio disponibili, la cultura locale, l'opportunità di imparare la lingua. Solo così l'esperienza all'estero può diventare davvero positiva.

Naturalmente, l'aspetto economico non dovrebbe essere l'unico criterio nella scelta del Paese ospitante. Costi contenuti senza un reale interesse per la destinazione rischiano di rendere più difficile l'integrazione. Meglio puntare su un equilibrio, valutando anche altri elementi: i programmi di studio disponibili, la cultura locale, l'opportunità di imparare la lingua. Solo così l'esperienza all'estero può diventare davvero positiva.

Link utili:

Repubblica Ceca:

Cina:

Polonia:

Spagna:

Francia: ; “”

Canada:

Fonti:

Scuola & Studi
scuola
A proposito di

Asaël Häzaq, web editor specializzato in notizie politiche e socioeconomiche, osserva e decifra le tendenze dell'economia internazionale. Grazie alla sua esperienza come espatriata in Giappone, offre consigli e analisi sulla vita da espatriato: scelta del visto, studi, ricerca di lavoro, vita lavorativa, apprendimento della lingua, scoperta del Paese. Titolare di un Master II in Giurisprudenza - Scienze Politiche, ha sperimentato anche la vita da nomade digitale.

Commenti