
A differenza del tuo compagno, che sapeva già di avere un lavoro ad attenderlo nel Paese di espatrio, tu fatichi a riempire le giornate. Probabilmente hai investito le tue energie nella gestione pratica del trasloco e hai trascurato il tuo progetto personale. E' importante che tu riprenda il controllo della situazione, investendo su di te. Carriera, formazione, studi... quali sono le opportunità disponibili?
Quali possibilità per chi segue il compagno all'estero?
Dopo l'annuncio della partenza, arrivano i dubbi: lo seguirai? Come gestirai la carriera all'estero? Riuscirai a lavorare? È fondamentale costruire il progetto di espatrio insieme, soprattutto se vi trasferite come famiglia. Sei coinvolta quanto lui.
Hai diverse possibilità. Se il tuo impiego lo consente, lavorare da remoto ti permette di conservare il posto mantenendo l'attività a distanza, senza interrompere il percorso professionale. In alternativa, puoi richiedere un permesso di studio o lavoro, utile per intraprendere una nuova formazione o per una riconversione professionale. Trasferirsi all'estero diventa quindi un'opportunità per reinventarsi e iniziare un nuovo progetto personale e professionale.
Se invece preferisci testare la vita all'estero prima di fare una scelta definitiva, potresti valutare un periodo di aspettativa o un congedo non retribuito. Sono formule diverse, ma hanno in comune un vantaggio: ti danno il tempo di capire se questo nuovo stile di vita fa per te. Tieni però presente che il tuo datore di lavoro non è obbligato a concederteli.
Come gestire la carriera da coniuge di un espatriato?
Seguire il compagno all'estero non è una scelta semplice, soprattutto se hai una carriera avviata e obiettivi personali o professionali. Potrai continuare a lavorare da remoto? Dovrai scegliere tra restare e perseguire i tuoi obiettivi oppure andare con lui e ricominciare da capo?
Sono domande importanti, e le risposte non sono sempre semplici. Non tutti i lavori possono essere svolti da remoto, e l'idea di trasferirsi all'estero può non convincere. Non devi sentirti obbligata a mettere in pausa la carriera solo per sostenere il partner. Prenditi il tempo necessario per valutare attentamente le tue opzioni, soprattutto se il Paese di destinazione non consente di lavorare con un visto da familiare a carico. Potresti decidere di:
- Restare a casa e dedicarti alla carriera
- Accompagnare il partner per alcuni mesi, per poi tornare al tuo lavoro.
- Trasferirti e reinventarti tornando a studiare, seguendo una formazione o iniziando un nuovo percorso professionale.
Qualunque sia la tua scelta, assicurati che sia in linea con i tuoi obiettivi a lungo termine, non solo con quelli del partner.
Cercare lavoro all'estero
Riuscirai a trovare lavoro nel tuo settore nella città in cui stai per trasferirti? Oppure dovrai cambiare completamente carriera? In ogni caso, per iniziare avrai bisogno di un permesso di lavoro.
Molti Paesi consentono ai coniugi degli espatriati di lavorare, tra cui la maggior parte degli Stati membri dell'UE, il Regno Unito, gli Stati Uniti, il Canada, il Brasile, l'Australia e la Nuova Zelanda. In genere, in questi casi, il titolare principale del visto deve avere un permesso di lavoro come professionista qualificato o altamente qualificato. Le condizioni imposte ai coniugi a carico possono essere rigide. L'Arabia Saudita, ad esempio, riconosce solo le coppie sposate ed eterosessuali. Al contrario, la Thailandia riconosce anche le coppie omosessuali.
Altri Paesi, invece, non concedono alcun diritto al lavoro per i titolari di visto come familiare a carico. Tra questi ci sono la Cina, la Turchia, la Colombia, il Sudafrica e Mauritius. A Mauritius, il permesso di soggiorno non autorizza automaticamente a lavorare. Se vuoi cercare un impiego, devi richiedere un permesso di lavoro separato.
Un'alternativa può essere presentare una lettera da parte di un datore di lavoro locale che conferma l'intenzione di assumerti, oppure fare domanda per un Permesso di Lavoro Autonomo o un Permesso per Investitori. Tuttavia, nessuna di queste soluzioni risolve del tutto il problema.
Secondo l'Economic Development Board (EDB), la mancanza del diritto automatico al lavoro per i coniugi rappresenta ancora un ostacolo. Da anni l'EDB sostiene che anche i familiari a carico dovrebbero poter ottenere un permesso di lavoro analogo a quello del titolare principale, sostenendo che questa riforma potrebbe attrarre più talenti stranieri. Eppure, il governo mauriziano resta cauto. Nel 2021, la proposta è stata accantonata per la seconda volta in due anni.
Restare motivati durante l'espatrio
Uno dei modi migliori per restare motivati durante l'esperienza all'estero è prepararsi al trasferimento. L'etichetta di “coniuge al seguito” spesso sminuisce il tuo ruolo, ma anche tu hai bisogno di un piano chiaro prima della partenza.
Lavoro e carriera
Prima di partire, fatti le domande giuste:
- Fai un lavoro che ti appassiona?
- L'espatrio mette a rischio la tua carriera?
- Sei disposta a non lavorare per un lungo periodo?
- Le tue competenze sono spendibili nella destinazione di espatrio?
- Potrai esercitare la tua professione lì?
- Devi convertire il titolo professionale o di studio?
- Hai voglia di reinventarti?
- È facile trovare lavoro nel Paese di destinazione?
Rispondere a queste domande ti aiuterà a capire se è il momento giusto per trasferirti o se è meglio costruire un piano più graduale.
Un nuovo progetto di vita all'estero
Valuta l'idea di farti affiancare da un coach per espatriati per dare forma al tuo nuovo progetto di vita. Anche se hai la possibilità di proseguire la tua carriera o di reinventarti professionalmente, vivere all'estero non significa solo lavorare. Dovrai anche imparare la lingua, adattarti a una cultura diversa e diventare autonoma in un ambiente nuovo.
Il tuo piano potrebbe svilupparsi per fasi. All'inizio potresti concentrarti sull'inserimento nella nuova realtà. Poi, poco a poco, potrai dare una struttura alla tua quotidianità, che si tratti di frequentare corsi di lingua, riprendere gli studi, seguire una formazione o avviare un'attività in proprio, a seconda dei tuoi obiettivi e delle condizioni del tuo permesso di soggiorno.
Avviare un'attività può essere un modo efficace per dare continuità alla tua carriera o per iniziarne una completamente nuova. Ma è una decisione da ponderare con attenzione. Anche se hai già un'idea chiara di cosa vorresti fare, evita di presentare subito una domanda di visto per imprenditori. Prenditi il tempo per studiare il mercato locale e il quadro normativo. Potrebbe anche essere utile seguire una formazione specifica, così da prepararti al meglio prima di lanciarti in una nuova impresa.
Risorse per integrarsi e vivere meglio la quotidianità
Esistono vari gruppi e associazioni che supportano chi si trasferisce. A Mauritius, ad esempio, aiuta i nuovi arrivati favorendo le interazioni con la gente del posto grazie ad attività sportive, culturali e sociali. Ci sono anche gruppi come . Anche a Singapore trovi delle reti simili dedicate agli espatriati. Nei Paesi Bassi, l' si concentra sul reinserimento lavorativo dei familiari a carico. A Londra, il gruppo privato crea occasioni di incontro sia sociali che professionali.
La cosa più importante è non isolarsi. Prenditi il tempo per costruire un progetto e vivilo come un'opportunità per costruire qualcosa di nuovo. Se invece lo vivi come un sacrificio, dal punto di vista lavorativo e personale, valuta bene la situazione. Prenderti il tempo per definire e costruire il percorso all'estero può fare davvero la differenza e aiutarti a vivere pienamente questa esperienza.
Fonti: