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La scena gastronomica di San Francisco

Food in San Francisco
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Aggiornato daFrancescail 25 Gennaio 2024

Immaginate una città dove è possibile gustare del cibo delizioso ad ogni angolo di strada. San Francisco è definita da molti come una delle destinazioni gastronomiche migliori del mondo. Questa affermazione è stata oltremodo sostenuta da uno studio che ha rivelato che ci sono più ristoranti pro capite a San Francisco che in altre città degli Stati Uniti. Se vi state chiedendo quali siano i posti migliori dove andare a mangiare a San Francisco, questo articolo vi offrirà una panoramica della scena culinaria in città.

Cenare fuori a San Francisco

Il segreto della scena gastronomica di San Francisco è legato alla sua importante diversità culturale, agli ingredienti a km0 e, soprattutto, al talento di fantastici chef.

Di seguito troverete alcuni dei migliori ristoranti di San Francisco che ogni espatriato dovrebbe conoscere.

Fiorella

La vostra esperienza a San Francisco sarà davvero completa senza aver assaggiato la pizza da Fiorella, cotta sul forno a legna. Situato al Rochester Public Market, questo ristorante è rinomato per l'utilizzo di ingredienti locali, per la sua pasta fatta in casa, per il suo gelato e per i piatti vegani.

Osito

Osito è un'esperienza culinaria unica, iniziata nel 2021. Tutti i piatti sono cucinati su un barbecue, il che conferisce loro un sapore davvero speciale. Potete scegliere di cenare alle 17:30 o alle 20:30, ad una tavolata in comune, da dove è possibile vedere gli chef che cucinano dal vivo.

Sula

Situato nei pressi del Cavallo Point Lodge, vicino al Golden Gate Bridge, Sula è un bellissimo ristorante che ha recentemente sostituito il noto Murray Circle. Offre un sofisticato menu di cucina americana, in un ambiente storico e al contempo moderno. Lo chef, Michael Garcia, originario della Bay Area, crea piatti che si ispirano alla cucina mediterranea. Tra quelli da provare ci sono la sogliola di Fort Bragg, il filetto di wagyu e il polpo alla brace.

Empress by Boon

Empress by Boon, guidato dallo chef malese stellato Ho Chee Boon, ha aperto nel 2021. Si trova nello stabile rinnovato dell'Empress of China, che fonde un fascino storico con elementi moderni. Il menù a prezzo fisso parte da 98 dollari e si può anche optare per una menù di antipasti nella zona del bar. Da provare i piatti cantonesi rivisitati, preparati con ingredienti locali, tra cui quelli della fattoria biologica di Gilroy (California).

Tenderheart

All'interno dell'elegante LINE Hotel, nel quartiere Mid-Market, si trova Tenderheart. Non è il tipico ristorante d'albergo. L'executive chef Joe Hou, già chef dell'Angler e del Per Se, ha creato un menu che usa prodotti di stagione e li valorizza con un tocco cinese-americano. Da non perdere il piatto di burrata, che viene servito con peperoni gipsy sott'aceto, salsa macha e wonton croccanti. Vale la pena provare anche i cocktail creativi, come il Negroni Coast e il Post Martini.

Facciamo del nostro meglio per fornire informazioni aggiornate ed accurate. Nel caso in cui avessi notato delle imprecisioni in questo articolo per favore segnalacelo inserendo un commento nell'apposito spazio qui sotto.

A proposito di

Dal 2012 gestisco la community italiana di ½ûÂþÌìÌÃ, dove accompagno quotidianamente italiani già espatriati o in procinto di trasferirsi. Rispondo alle loro domande, attraverso i forum, su temi cruciali come lavoro, alloggio, sanità, scuola, fiscalità, burocrazia e vita quotidiana all’estero. Il mio ruolo è ascoltare, orientare, condividere risorse affidabili e facilitare il contatto tra espatriati per stimolare la condivisione di esperienze. Gestisco anche la comunicazione e la traduzione di contenuti per la piattaforma. Scrivo articoli per il magazine di ½ûÂþÌìÌÃ, affrontando tematiche fondamentali per gli italiani nel mondo come tramandare la lingua italiana ai figli nati all’estero, le relazioni interculturali e l'identità italiana nel mondo, le opportunità di studio e lavoro per i giovani italiani all’estero, l'assistenza sanitaria per gli espatriati italiani e la burocrazia italiana per chi vive all’estero (AIRE, documenti, rinnovi, ecc.). Gestisco inoltre la sezione delle guide, dove mi occupo della traduzione di contenuti dall'inglese all'italiano, e la sezione del magazine dedicata alle interviste degli italiani all'estero: una vera e propria fonte di informazioni sulla vita all’estero, dalla viva voce di chi l’ha vissuta e la racconta per aiutare altri italiani nel loro progetto di espatrio. Nel corso degli anni ho intervistato vari profili tra cui studenti, professionisti, imprenditori, pensionati, famiglie con figli, responsabili dei Centri di Cultura italiana all'estero, dirigenti delle Camere di Commercio Italiane nel mondo, e membri del Com.It.Es. Ho contribuito all'organizzazione di varie iniziative che hanno ricevuto ampia copertura da AISE (Agenzia Internazionale Stampa Estero), dall'agenzia giornalistica nazionale Nove Colonne, da ComunicazioneInform.it e da ItaloBlogger.com, come rappresentante degli expat italiani nel mondo. Un riconoscimento che valorizza il mio impegno nella promozione della cultura italiana e nella creazione di legami comunitari significativi.

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