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Visti e bonifici internazionali: cosa cambia per gli espatriati negli USA

transfert d'argent
dolgachov / Envato Elements
Scritto daAsaël Häzaqil 03 Luglio 2025

Le ultime misure adottate dall'amministrazione Trump rischiano di complicare la quotidianità dei residenti stranieri. Gli studenti internazionali restano nel mirino, e ora si aggiungono gli espatriati che inviano denaro fuori dagli Stati Uniti. 

Nuova proposta di legge sui bonifici bancari all'estero

E' in arrivo una nuova tassa sui trasferimenti di denaro all'estero? Lo scorso 22 maggio, la Camera dei Rappresentanti ha approvato, con una risicata maggioranza, il “One Big Beautiful Bill Act”. Dietro questo nome altisonante si nasconde la proposta di tassare al 3,5% tutte le somme inviate dagli Stati Uniti verso altri Paesi. La legge prevede che la tassa si applichi anche quando mittente e destinatario coincidono. Un duro colpo per molti espatriati che inviano regolarmente denaro ai familiari o che trasferiscono fondi sui loro conti esteri (un'operazione legale, purché dichiarata alle autorità fiscali). Sembra che la tassa verrà applicata a tutti i cittadini non statunitensi, anche quelli in possesso della Green Card (residenti permanenti). 

Il disegno di legge introduce anche altre misure che interessano gli stranieri, tra cui una tassa di 1.000 dollari per le richieste di asilo e l'eliminazione del credito d'imposta per i figli a carico di alcuni espatriati. I Repubblicani sostengono che queste regole più severe renderebbero "autosufficienti" i servizi di immigrazione. L'obiettivo è far approvare la legge entro il 4 luglio.

Rendere pubblici i social per ottenere il visto?

Una nuova misura obbliga alcuni richiedenti il visto a disattivare le impostazioni della privacy dai propri account social. Il provvedimento riguarda chi richiede visti J, F e M (visti per studenti). Se da un lato l'amministrazione ha revocato il blocco al rilascio dei visti per studenti, dall'altro ha irrigidito le procedure di controllo. L'esame dettagliato dei profili social viene ora considerato una questione di “sicurezza nazionale”. Le autorità sostengono che questo aiuti a verificare l'identità dei richiedenti e a confermare che siano davvero degli studenti. L'esecutivo giustifica questa stretta ricordando che questo tipo di controlli è in vigore dal 2019.

Le ambasciate statunitensi hanno già iniziato ad applicare le nuove regole. D'ora in poi, chi richiede un visto dovrà indicare tutti i nomi usati sui social e fornire l'elenco completo delle piattaforme utilizzate negli ultimi cinque anni. Se il profilo non viene reso pubblico, la domanda di visto potrebbe essere respinta.

Fonti:

Banca e finanze
banca
Stati Uniti
A proposito di

Asaël Häzaq, web editor specializzato in notizie politiche e socioeconomiche, osserva e decifra le tendenze dell'economia internazionale. Grazie alla sua esperienza come espatriata in Giappone, offre consigli e analisi sulla vita da espatriato: scelta del visto, studi, ricerca di lavoro, vita lavorativa, apprendimento della lingua, scoperta del Paese. Titolare di un Master II in Giurisprudenza - Scienze Politiche, ha sperimentato anche la vita da nomade digitale.

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